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Immagine del redattorePier Paolo Piscopo

Un diverso esito della Storia. Film sulla memoria controcorrente

Aggiornamento: 31 ago 2023


Alcuni ragazzi invitandomi a un cineforum di paese mi hanno fatto scorprire un "Giusto", un eroe, in un bellissimo film sulla memoria di cui non avevo conoscenza, ma di cui vi voglio raccontare l'assurda storia.


Il 27 gennaio si celebra il Giorno della Memoria, ricorrenza internazionale designata dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea generale dellONU del 2005 e voluta dal Parlamento Italiano per commemorare le vittime dell'Olocausto già con la legge 20 luglio 2000 n. 211.



Nello stesso giorno del 1945, infatti, le truppe dell'Armata Rossa, del "1º Fronte ucraino" del maresciallo Ivan Konev, impegnate nella offensiva Vistola-Oder durante la loro avanzata verso Berlino, arrivarono nella cittadina polacca di Oswiecim (Auschwitz) dove scoprirono il campo di sterminio, liberando i superstiti e rivelando il genocidio.



film sulla memoria
Armata Rossa libera Auschwitz

Uno degli aspetti belli di insegnare sono le persone, stare sempre in contatto con l'ossattura e i nervi che tengono in piedi una società, i programmi scolastici, quello che insegnamo, infatti, è come ci rappresentiamo.



Il termine "giusto" o "gentile" che è preso come protagonista in uno dei film sulla memoria più belli e toccanti che abbia mai visto, è utilizzato nella tradizione ebraica per indicare i non ebrei che credono Dio.



Nel 1963, una commissione guidata dalla Corte suprema di Israele ha ricevuto l'incarico di conferire il titolo di Giusto fra le nazioni a coloro che hanno salvato nella loro vita un ebreo dalla morte, senza averne tratto alcun vantaggio.



Secondo il Talmud, uno dei testi sacri dell'ebraismo che contiene gli insegnamenti di migliaia di rabbini del V secolo, ogni generazione conosce 36 uomini comuni dalla cui condotta dipende il destino dell'umanità. Secondo la tradizione, questi, svolgerebbero lavori umili, gente semplice ma che agirebbero per volere di Dio per poi ritornare nell'ombra a pericolo scomparso.



Chi viene riconosciuto Giusto fra le nazioni diventa cittadino onorario d'Israele e riceve il privilegio di aver dedicata la messa a dimora di un albero, indicando il desiderio di ricordo eterno, presso il museo Yad Vashem di Gerusalemme. Alla data del 1º gennaio 2020 sono stati riconosciuti dallo Yad Vashem 27.712 Giusti fra le nazioni di 51 diversi paesi. L'Italia ne conta 734, per dare una proporzione la Polonia, la nazione che ne conta di più, ne ha 7.112.



museo film sulla memoria
Museo Yad Vashem ("un monumento e un nome") di Moshe Safdie

" Voglio attraversare la terra, nascosto e sconosciuto come un viandante nella notte; e attraversare a nuoto il fiume della vita ma con il vento in faccia controcorrente. "

La frase citata è di un poeta zingaro bosniaco Rasim Sejdic (1943-1981)


vissuto da nomade su tutte le strade d’Europa.



Ciò che mi hanno fatto scoprire i ragazzi però è stata un'altra cosa, il film "Perlasca - Un eroe italiano" di Alberto Negrin, regista di origini ebraiche, con protagonista Luca Zingaretti (l'attore di Montalbano).


Giorgio Perlasca (1910-1992) è stato un fascista che combattè anche nell'esercito di Francisco Franco, durante la guerra civile spagnola (1936) e che nel 1940 si trovò a lavorare nei Balcani, in Croazia e in Romania e in Ungheria per conto di una ditta di carni di Trieste.



Il giorno dell'armistizio tra l'Italia e gli Alleati (1943) si trovava ancora a Budapest quando rifiutò di aderire alla RSI di Mussolini. Per questo motivo si rifugiò presso l'ambasciata spagnola, di cui aveva un documento di combattente per la causa.



Dopo l'occupazione del Regno d'Ungheria da parte tedesca, nell'ottobre 1944, fu formato dal Partito delle Croci Frecciate un governo filonazista; Perlasca decise di restare e spacciarsi per il sostituto dell'ambasciatore spagnolo nel frattempo in Svizzera, all'insaputa dello stesso e della Spagna, salvando la vita a migliaia di ebrei, facendoli passare come diplomatici, con finti salvacondotti di cittadinanza spagnola.



I programmi scolastici, anche se c'è libera docenza, sono orditi dal Ministero dell'Istruzione, della sostanza per come vogliamo che la nostra società sia e sarà nel futuro. Grazie al piccolo dibattito seguito al cineforum ho ricordato qualcosa che avevo dimenticato, che la scuola insegna a usare la propria testa, quando la società farà del tutto per omologare al suo pensiero unico e innocuo. Anche se premierà poi chi si è portato con coraggio controcorrente, perché essa stessa, senza innovazione, si disgregherebbe.


"Tali persone, che si ignorano, stanno salvando il mondo."


Jorge Luis Borges finiva così la sua poesia "I Giusti" (1981)






Giorgio Perlasca riuscito a tornare in Italia inviò un promemoria per evitare eventuali imputazioni in tre copie sulle attività svolte, che consegnò all'ambasciata spagnola e al governo italiano, tenendo una copia per sé.


L'azione ha vissuto nell'ombra per la progressiva ritrosia di Perlasca a raccontarla; deluso forse dai silenzi politici accumulati negli anni del dopoguerra, con le cancellerie dei governi impegnate a ricostruire, non solo le proprie nazioni dal caos, ma tutti i rapporti diplomatici internazionali, anche nuovi, che erano nati; così Perlasca ha lasciato la sua storia aleggiare nelle chiacchierate informali nelle osterie tra amici, fin quando delle donne ungheresi, da lui salvate, non lo vollero rintracciare nel 1987. Ma qui inizia un'altra storia ed io invece qui termino con la mia. :)



"Hegel nota in un passo delle sue opere che tutti i grandi fatti e i grandi personaggi della storia universale si presentano per, così dire, due volte. Ha dimenticato di aggiungere la prima volta come tragedia, la seconda volta come farsa."


Karl Marx, "Il 18 Brumaio di Luigi Bonaparte", 1852



Non dobbiamo pensare che la Storia si ripeti come l'abbiamo imparata, perché questa si ripresenterà sotto una nuova veste; per analogie infatti s'impara e si insegna la Storia!



Il prezzo di quello che avremmo di nuovo, non varrà la sua ricetta, e sarà mille volte più doloroso, perché quando si copia il risultato è sempre in eccesso mai in difetto.



"L'assurdità di una cosa non è una ragione contro la sua esistenza, ne è piuttosto una condizione."

Friedrich Nietzsche, "Umano, troppo umano", 1878



Ci siamo dimenticati di troppi genocidi che sono stati letti di sfuggita nell'informazione; organizare un odio sistemico, trovare un colpevole che funga come capro espiatorio di tutti i mali, ordirci sopra una propaganda, non è assurdo, non è così tanto lontano da noi, è molto più facile organizzarlo di quello che pensiamo.





Di Pier Paolo Piscopo

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