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Dharma’s Cake e la sua filosofia..

Aggiornamento: 17 feb 2023

“Nessun uomo può bagnarsi nello stesso fiume per due volte” (Eraclito)

Ed ogni volta è un’esperienza nuova qui al Dharma’s Cake, il Bistrot-Pasticceria vegana in Via Cesare Baronio 179, Roma; ve ne avevo accennato nell’articolo della serata araba di danza del ventre  e così sono andato a trovarli sul posto


Al bancone mi hanno subito offerto un caffè di buona accoglienza ed entrando nel vivo della conversazione, al mio domandare una curiosità che avevo, mi hanno spiegato perché non tutti i vini possono definirsi vegani, biologici o salutari: ci può essere la bentonite, un minerale argilloso (calcio e sodio) che si trova in terreni vulcanici, usato per la chiarificazione del vino, o le proteine del latte per donare morbidezza.


La titolare, bresciana di nascita, romana di adozione, a seguito di diverse esperienze lavorative ha trovato il modo di coniugare le sue molteplici passioni aprendo questo locale. Partendo dalla pasticceria classica insieme ai suoi collaboratori ha messo a punto una serie di ricette mangerecce per costruire una rete di persone guidate dal filo conduttore dell’etica e dal vedere il mondo da un diverso punto di vista.


Il Dharma’s Cake è nato tre anni fa con lo scopo di essere oltre che un punto di ristorazione, una base di riferimento alla quale possono poter ruotare intorno tutte quelle persone interessate a questo inizio di nuovo mondo: per chi è sensibile o semplicemente curioso del biologico, dell’ambiente, del veganesimo, del vegetarianesimo, per chi è intollerante, e, per chi non bolla il tutto con la solita, a mio parere banale, battuta: <ma una bella bistecca!?!>


Avendo dei clienti fissi a pranzo e cena, il menù è sempre vario e per chi lo richiede seguito nel bilanciamento quotidiano delle sostanze nutritive; la freschezza dei prodotti fa da vela maestra alla cucina, la quale viene inventata quotidianamente, sulla base principale dell’ingrediente del giorno.


Sembra di ricordare la frase del chimico settecentesco Lavoisier “Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”. E credo che proprio questa sia la filosofia alla base del Dharma’s Cake.




Le ricette sono create facendo attenzione alle cucine tipiche di altri paesi, le cui tradizioni hanno alla base differenti combinazioni d’alimenti, spezie e aromi che permettono di poter utilizzare ingredienti dove, nella nostra cucina, non sapremmo altrimenti utilizzare, e garantire così una scelta più varia.


La spesa viene fatta o presso il padre del cuoco, che ha l’azienda agricola “Riccardo Bonfant” o tramite un gruppo d’acquisto solidale (GAS), presso la cooperativa Aria che coltiva ortaggi nella Riserva Naturale di Decima Malafede, Roma sud, dove la produzione è certificata biologica dall’ente CCPB, organismo di controllo degli agro-alimenti e “no food.


Il venerdì dalle 19.30 c’è l’happy hour con una grande varietà di pizze e di colori; parlo di colori perché quando la Cucina incontra la passione e il divertimento, uniti in un sodalizio più alto, di concetto, quella diviene Arte, la quale sola permette lo sperimentare di unioni, sapori, amalgami e colori: potremmo così trovare per base oltre che il pomodoro, anche vellutate di zucca, barbabietole rosse, zucchine ecc.


La massa della pizza è fatta lievitare per cinque giorni in frigo, dove sotto i quattro gradi gli agenti del lievito muoiono, rimanendo attivi solo gli enzimi ed il processo di fermentazione da alcolica diviene acetica, garantendo così una maggiore digeribilità.

Per quanto riguarda il formaggio, invece, è acquistato dall’Azienda Dall’albero sito in V. Salaria 163 a Roma ed il loro fromagio vegetale o yonut è preparato dalla fermentazione di anacardi e latte di mandorle.


Per i dolci invece ci pensa la titolare stessa insieme al suo staff, recuperando le più antiche ricette della nostra tradizione dolciaria combinate con le nuove conoscenze, riescono a creare tutto dal primo ingrediente che è il non utilizzo di prodotti di derivazione animale, e, poi, con oli idrogenati, processo generalmente utilizzato per produrre grassi vegetali, o, con il burro di karité.


Nel locale è anche possibile trovare un’area sensoriale per bimbi 0-3 anni, in modo da fungere da punto di ritrovo per genitori con figli piccoli, attraverso questa offerta formativa i figli acuiscono i sensi giocando, tastando, scoprendo e sperimentando, li aiuta ad acquisire una consapevolezza maggiore del mondo sensoriale che li circonda e a renderli più autonomi nelle proprie scelte.


I gestori conoscono i clienti, il cuoco e i pasticcieri sono amici con le famiglie e proprio per questo il Dharma’s Cake al fine di potenziare il suo livello di network e punto di ritrovo organizza corsi di allattamento naturale, yoga, babywearing e presentazione di libri, in associazione con la libreria First Laugh, dove si organizzano letture animate, sostegno alla genitorialità, english class, incontri con autori, editori, esperti, tutto nella dimensione del quartiere.


Ultima curiosità il bagno del locale presenta sia un fasciatoio, sia un bagno, integrato a quello delle donne, a misura di bambino secondo il metodo Montessori.

Sarà un modo per conoscere il Dharma’s Cake più a fondo, il fargli visita.



Pier Paolo Piscopo

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