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Calendario Gutenberg 2018 al Centro Luigi di Sarro

Aggiornamento: 8 mag 2018

Presso il Centro Luigi di Sarro, Roma, a Lepanto, sono stato all’inaugurazione della mostra delle opere vincitrici del concorso bandito dalla Gutenberg Edizioni per la realizzazione del Calendario Gutenberg 2018 .


L’opera editoriale, giunta alla sua 15° edizione, quest’anno è stata dedicata a giovani artisti emergenti italiani, da un progetto di Liberto Landi.


Sono rimasto piacevolmente colpito dall’iniziativa. L’arte per divenire Arte ha bisogno del pubblico, d’un palcoscenico dal quale invitare, sfidare ed emozionare, facendo riflettere o sentire, altrimenti rimane rinchiusa in una zona grigia dell’anima: un’opera ha bisogno del suo fruitore per completarsi.


Il potenziale artistico va incoraggiato altrimenti si spegne. I soli che possono stimolare ad andare avanti l’Artista, oltre il proprio bisogno intimo, sono il Mercato ed il Pubblico, l’uno attraverso un sostentamento pratico, l’altro attraverso un riscontro comunicativo.




Ed oggi sappiamo quanto sia rischioso investire sull’Arte, come levatrice dell’anima ha smarrito il suo ruolo nella società post-moderna e pochi oggi comprano un quadro, un libro di poesie per star bene o far crescere la propria interiorità.


Ma il lavoro dell’artista si ferma al tentativo (mai soddisfatto) del raggiungimento espressivo di quel qualcosa che ha dentro e che vuole comunicare; l’esposizione e la circolazione delle opere appartengono invece al lavoro degli art dealer, usando un anglicismo, agenti, intermediari, galleristi e gallerie, punto di contatto tra pubblico, istituzioni e critici; ecco perché sono fondamentali le iniziative come questa della Gutenber Edizioni e del Centro Luigi di Sarro che ha prestato lo spazio.

Le opere in mostra erano di Andrea Bressan, sui social Mr. Hope (Cittadella, Padova), che di sé scrive: “disegno perché è la cosa che mi riesce meno peggio. Abbraccio me stesso e penso alla dolcezza di essere io e ancora io”. Flavia Bucci (Castel Frentono, Chieti) tesa a comprendere il concetto di ripetizione nel tempo tra sfera quotidiana e sfera assoluta. Emanuela Cruccu (San Gavino Monreale, Medio Campidano) che in un collage seriale immortala l’emozione e l’impegno, che nei bambini è sempre un unico sentimento, di un ragazzino che guarda attraverso l’occhio fotografico il suo.


Francesca Dondoglio (Torino) nella sua poetica impronta, macchia di colore la materia formando un volto che, ambiguo, non sappiamo se sta per parlare o rimane in silenzio nonostante la delusione. Flavia Carla Fanara, sui social Flavia Fanara Art (Formello, Roma) attraverso un’espressione non filtrata lascia intravedere il sentimento quasi di riposo come di una sacra sindone specchio dell’uomo.


Roberta Favarato (Milano) che individua in una disposizione delle forme, l’armonia del movimento, donando legame attraverso inserti personali. Marco Goi, sui social Goi Art. (Sabbioneta, Mantova) che fin da bambino disegna la moka, questa volta la rende protagonista di una città trattata minuziosamente, e, nelle guglie del gotico presente nelle cattedrali e nei ponti sospesi l’ammirano da un’altra epoca. Xhimi Hoti (Verona) che rappresenta lo spazio attraverso volumi, superfici e forme che lo occupano ma che non sono immobili sono condizionate da un moto interiore invisibile.


Annatonia Luperto, sui social Anna Luperto Artist (Galatone, Lecce) nella quale, dalla sua tecnica del puntinismo a penna black&white, si evince una voglia di libertà colorata, attraverso delle farfalle che librano le loro ali dal grigiore di un tempo che ripete ciò che scandisce. Davide Pisapia, sui social Alter Ego di Davide Pisapia(Napoli) riesce a giocare tra tecnica ed estro, imprigionando i colori di un tramonto per non perderli, e anzi facendoli risaltare attraverso un ritmo di luce. 


Andrea Schifano (Castro, Lecce) di un minimalismo quasi introspettivo descrive la superficie della materia, facendoci scoprire un altro mondo, lunare, di paesaggi dell’animo. Marco Tallone (Revello, Cuneo) infine che immagina un progetto grafico, partendo dalla visione di un palazzo parigino, disteso e riflesso nel suo speculare, quasi formando un ponte. 


La commissione esaminatrice del concorso invece era composta da Massimo Bignardi (docente di Storia dell’arte contemporanea, Università di Siena), Danilo Maestosi (giornalista e scrittore), Franco Marrocco (artista e direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera-Milano) e Giuseppe Rescigno (artista).

La mostra resterà aperta fino al 3 febbraio (dal martedì al sabato ore 16.00 -19.00).

Per maggiori info riguardo la location dell’esposizione:




Pier Paolo Piscopo

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