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Il mercato dell'Arte

Aggiornamento: 29 giu 2018


Una delle direttrici per capire la società e come questa sia influenzata e influenzi l'arte contemporanea è quella di seguire le statistiche di mercato.


Sono andato a studiarmi delle statistiche redatte dal U.S. TRUST della Bank of America e la speranza tratta è vedere come gli acquisti nel campo, negli ultimi anni, sono in risalita.


Perché una statistica di mercato americana e non europea?


Perché questa fornisce una panoramica internazionale e non solo locale, perché il mercato dell'arte è molto più attivo, perché oltreoceano l'arte è considerata più una forma d'investimento che di collezione, perché questi sono più copiosi e perché osservando cosa va negli USA, come cinquant'anni fa, possiamo capire i gusti del pubblico europeo dove, tra una decina d'anni, si indirizzeranno.


Naturalmente chi sceglie d'investire in opere d'arte di questo livello appartiene all'upper class; non ci sono più le famiglie borghesi che chiedono un mutuo per acquistare un'opera d'arte. I motivi sono la mancanza di cultura principalmente, inoltre il cambiamento globale delle nostre società ha messo queste in uno stato di apprensione e precarietà. Preoccupazione che non ha chi investe in arte, sono informati sul mercato delle opere o sono accompagnati da chi ne è informato; hanno comunque una discreta formazione artistica e riescono a distinguere il circuito del mercato dei dilettanti, da quello professionista.


Possono acquistare per due motivi: o per comprare e rivendere subito, dato che quell'opera ha giù un suo mercato o capiscono che un'opera avrà riconoscibilità e margine di vendita in futuro.


Che fa l'artista? Capire cosa andrà e cosa non andrà. Un artista che ha superato i cinquant'anni dovrebbe guardare al mercato di oggi e il giovane deve capire cosa acquisterà il pubblico tra cinquant'anni.


Le persone vorranno capire la società che staranno vivendo e si rivolgeranno ai tempi presenti, perché è la società di oggi che crea la società di domani.





La vera generosità verso il futuro consiste nel donare tutto al presente, scriveva Albert Camus nel "Uomo in rivolta", ad evincere che se si presta attenzione al presente, ciò che accadrà domani sarà migliore. Ogni giorno porta con sé l’ombra della sua eternità.


Quindi un'opera o deve riflettere i tempi, il mondo di oggi oppure deve riflettere la vita dell'artista che l'ha prodotta, perché il creatore è la spugna imbevuta del tempo, dei problemi, delle ossessioni, delle opinioni che sta vivendo; in entrambi i casi l'opera dovrà raccontare e dovrà essere capace di emozionare. Altrimenti ci sono i libri di sociologia.


Un'arte giovane, di un esordiente, che voglia sopravvivere nel tempo, deve fare esattamente l'opposto di quello che richiede oggi il mercato, perché questo di oggi è già occupato da nomi più certi, sicuri, quotati; al più facendo tesoro di alcuni piccoli "gadget", chiamiamoli così, all'interno della stessa, come dei richiami per uccelli, elementi di un'opera che al pubblico non sono completamente estranei, in modo che possano avere il compito d'attirare il fruitore nell'accostarsi anche al nuovo.


Per un artista anziano il difficile sarà capire i tempi di oggi, perché lui è il prodotto di tempi passati, può farlo nel raffrontare i tempi precedenti con quelli di oggi e trarne delle conclusioni d'evoluzione; il giovane artista invece ha in sé i tempi moderni, è lui stesso e per capirli deve viversi e descriversi: che cosa significa, che valenza ha, chi è; così facendo probabilmente non sarà compreso oggi, perché gli acquirenti non lo vedono, ma sta investendo per il futuro, ha tutto il tempo per cui le sue opere possano acquisire valore. In entrambi i casi, dallo studio dell'arte si capiranno i tempi presenti e saranno richieste quelle opere che sapranno meglio raccontarli e al tempo emozionare.


Qui prosegue l'articolo con delle interessanti statistiche.



Pier Paolo Piscopo

Ƹ̴Ӂ̴Ʒ

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